giovedì 2 maggio 2013

Dove le regole della Svezia classica non valgono


I raggi di sole entrano dalla finestra. Tutto sembra leggero, etereo. Le condizioni ideali per far sì che si crei un microcosmo. Un volume di poche decine di metri cubi in cui le regole della Svezia classica non valgono. Uno spazio dominato da leggi proprie, in contrasto con quelle che spingono dall'esterno, per fare in modo di farlo implodere. Dalle macerie di un mondo che sembra non poter più offrire nulla, un vestito che provoca prurito una volta indossato, nasce uno spazio in cui i due paesi che ti hanno segnato di più ad oggi si fondono. E ti fanno sentire come in una casa fatta di quei vetri strani. Quelli che ti permettono di ricevere i raggi solari e vedere cosa c'è fuori, ma non permettono a chi guarda da fuori di capire cosa ci sia dentro. E ricordo che ho usato la parola casa.

Non so ancora dire con che frequenza queste condizioni ideali si verifichino, e quali siano i fattori maggiormente influenti. Ma fintanto che si verificano, ci si può sentire con entrambi i piedi per terra, tanto per citare un altro italiano all'estero.

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