mercoledì 2 gennaio 2013

Comfort noise e la storia del pandoro triste

On air: Jag kommer - Veronica Maggio
(anche io stento a crederci, ma questa cantante è svedese!)

Era il quindici dicembre duemiladodici, le dieci di mattina. Stavo passeggiando per le strade del centro città, in cerca di un regalo adatto per cercare di mostrare un po' di gratitudine per gli sforzi culinari del mio amico d'oriente. Volendomi far conoscere il suo paese e le relative tradizioni, mi aveva invitato ad una tipica cena cinese.

Giravo per un mercatino al coperto a Sergels Torg, quando mi imbattei in uno stand italiano. I proprietari erano una classica coppietta che avrei potuto vedere in una tipica trattoria italiana un po' rozza, ma dove si mangia tanto e bene.

Una foto di Sergels Torg (da Wikipedia)

Folgorato alla vista di un pandoro, mi avvicinai. Era il secondo pandoro che vedevo a Stoccolma. La coppietta iniziò a parlarmi, e, siccome io spiegai che non so parlare molto bene svedese ("Jag talar inte svenska så bra"), l'uomo mi chiese da dove venissi.

Una volta nominato il Bel Paese, lui disse:
"Ma allora possiamo parlare italiano!"
Mi spiegò che loro sono campani, e rispose alle mie domande sul pandoro.
"Ho quello da 100 gr. e quello normale. Eh, ma se compri quello piccolo, lo inzuppi nel latte una mattina a colazione ed è già finito!"
Io, ormai senza pudore a causa dei prezzi della bellissima Stoccolma, risposi:
"Eh sì, però peccato che quello da 100 gr. costi quanto un pandoro normale in Italia".

Alla fine presi il pandoro piccolo, sperando che gli orientali non si sarebbero mai accorti di quanto sia triste quel formato.

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