Incominciava esattamente così questa avventura, che è ora arrivata al termine. Qualche giorno fa, sono uscito dal mio dipartimento per l'ultima volta, dopo la discussione della tesi.
Mentre ero in quella piccola stanza e presentavo il mio lavoro, nessun altro pensiero riusciva ad entrare nella mia mente. Finita la presentazione, arrivarono le domande dalla commissione. Ancora una volta, la mente era completamente sgombra di qualsiasi pensiero che non riguardasse simulazioni, antenne e nodi di rete.
All'improvviso, l'esaminatore mi disse: "cosa hai imparato?"
Io rimasi per un attimo attonito, colto da un mare di emozioni, apparse nel giro di pochi secondi. Risposi parlando di come il lavoro di tesi non abbia delle limitazioni come invece hanno i corsi, e altri classici discorsi da repertorio.
In altra sede, avrei risposto diversamente.
Ho imparato che "the world is one's oyster". Conoscevo già questa espressione di Shakespeare, ma solo da poco ho iniziato a credere che il mondo è tuo: puoi fare quello che vuoi, quando vuoi. Basta avere intorno tante belle persone che ti supportano, e che accetterebbero qualsiasi tua destinazione pur di vederti felice. Dedico questo mio traguardo a loro, e le ringrazio infinitamente. Senza di loro niente di tutto questo - la laurea, la Svezia, il blog - sarebbe stato possibile.
Colgo l'occasione per dire che questo sarà l'ultimo post di questo blog. Le esperienze vissute potrebbero essere trattate in dei progetti futuri. In quel caso, lo comunicherò qui. Nel frattempo concludo con un piccolo omaggio al tema di questa avventura, che rappresenta l'eccitazione di quando si inseguono i propri sogni.
And nothing can stop us,
Nothing forever.
Nothing can stop us,
If we stick together.
Nothing forever.
Nothing can stop us,
If we stick together.