Per chi ancora non ne avesse sentito parlare, si tratta di un servizio di streaming musicale on demand, tramite il quale è possibile ascoltare più o meno la musica di tutto il mondo; o almeno quella che è stata registrata. È stato inventato da Daniel Ek, svedese classe 1983, alla tenera età di 23 anni.
ATTO I
Avevo già sentito parlare di Spotify, perciò lo scaricai appena arrivai qua. Immediatamente creò dipendenza. Poter ascoltare qualsiasi cosa mi faceva sentire potente. Le molteplici funzionalità mi facevano impazzire, e stavo ad usarlo ore ed ore.
ATTO II
Dopo circa una settimana, iniziarono ad arrivare le pubblicità; riservate agli utenti che non pagano l'abbonamento premium. Ogni circa 4 canzoni passavano un paio di messaggi in cui una voce squillante ti chiede se ti sei mai chiesto come sarebbe essere iscritto a Spotify premium, oppure qualche suggerimento musicale (se eri fortunato).
ATTO III
Ad oggi uso Spotify, ma con cautela. È un magnifico modo per scoprire nuovi artisti e combattere la pirateria, però - come direbbe un mio caro amico - quando sento un messaggio pubblicitario mi viene un po' la bocca storta.
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Schematica illustrazione della mia interazione con Spotify durante la pubblicità |